Diciamocelo, lo svezzamento per ogni mamma è sempre una
fase stressante, che sia il primo o il quinto figlio. Mentre con il mio primo
figlio é avvenuto in Italia, al compimento del canonico sesto mese, con il
brodo vegetale patata/carota e zucchina e il semolino e l'olio di oliva e tutte
quelle cose buone e genuine di casa nostra, con il mio bebè americano ho subito
capito che le cose sarebbero state ben diverse.
Non peggiori, intendiamoci, però l'approccio è stato schematico
e globalizzato, esattamente come la maggior parte delle cose qui negli Usa.
Innanzi tutto, al bilancio di salute dei quattro mesi,
quando la pediatra mi ha chiesto se avevo iniziato con qualcosa di solido, io
ho scosso la testa, inorridita. Lei mi ha detto che invece era l'ora di
iniziare perché dal quarto mese sale la necessità di ferro e il latte materno
(o in polvere) non è più sufficiente.
Devo ammettere che sulle prime sono stata un po' incerta
sul cedere alle abitudini del Nuovo Mondo ma poi mi sono detta che siccome vivevo
qui, tanto valeva fare come gli americani, dopo tutti i loro bambini non mi
sembravano per niente patiti! Quindi sono partita, piano pianissimo, dal quarto
mese, prima con un cucchiaino di frutta (mela, banana, pera) o verdura (zucca,
patate dolci, fagiolini) omogenizzata con l'aggiunta di avena o riso.
Devo dire che è andata benissimo, il mio bimbo americano,
al contrario dell'altro, è un mangione e quindi ha reso il tutto più facile.
Adesso, passati i cinque mesi, mangia due volte al giorno
mezzo barattolo di omogeneizzati con i cereali.
Il più grande pregio dello svezzamento così precoce è
proprio quello di poterlo fare lentamente, seguendo i suoi ritmi, perché
passare dalla suzione al cucchiaino è comunque un nuovo mondo. Il latte
comunque dovrá restare, almeno fino al sesto mese, l'alimento principale della
sua dieta.
Per quanto riguarda che cosa dare ai bambini, come
tipologia di alimenti, la pediatra mi aveva solo citato questi famosi alimenti
di fascia uno.
Arrivata al supermercato ho scoperto che tutto il cibo
per bambini, di qualsiasi marca, è diviso in tre fasce, con tanto di iconcine
esemplificative:
- fascia 1: per bambini che stanno seduti con l'aiuto di
un cuscino, alimenti singoli, esclusivamente vegetariani.
- fascia 2: per bambini che sanno seduti da soli, verdure
e frutta miste con l'aggiunta di carne e pesce.
- fascia 3: per bambini che gattonano, cibo a pezzetti,
riso, cereali e carne.
Semplice no? Ovviamente non si prevede che la mamma
cucini effetttivamente qualcosa con le sue mani in questa prima fase… Ma nonostante
tutto, io stasera ho fatto bollire una patata, una carota e uno zucchino
organici, e domani, pappa all'italiana con olio Carli e parmigiano reggiano!
Alessia, ex graphic designer, ora mamma expat in Michigan
dal 2012.
Potete leggere le mie avventure Americane online sul mio
blog Il Metodo Gattini.
Ciao!!!! Bellissimo post!!!! Ti ho citato qui :) http://thesparklingmommy.wordpress.com/2014/04/28/top-of-the-post-3-dal-21-al-27-aprile/
RispondiEliminaGrazie mille!!!
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